Ti voglio raccontare una storia… credo di avere il permesso di questa persona, che rimarrà anonima, di poterla raccontare.
C’era una volta questo ragazzo che voleva diventare un doppiatore, entrare nel mondo del doppiaggio.
Chiedeva consigli e io gli sono stato vicino ed ecco alcuni nostri scambi:
- Sono andato dove mi avevi detto…
- Bene, fantastico! Sei riuscito a entrare?
- No.
- Ah, non ti hanno fatto entrare.
- No, non ho proprio suonato il campanello.
- In che senso, scusa?
- Non ho suonato, avevo paura che mi dicessero di no.
- Se non suoni, è “no” comunque, cioè non hai raggiunto l’obiettivo!
Dopo un po’ di tempo, l’ho risentito:
- Allora, sei riuscito a suonare il campanello?
- Sì, ho suonato, ma mi hanno detto di no, allora non ci sono più andato.
- Va bene, quella volta non ci sarai andato, ma hai richiamato, sei andato di nuovo?
- No, perché mi hanno detto di no una volta.
- Ma sei una testa di… microfono! Mi dici che ci tieni davvero, che diventare il doppiatore è il tuo sogno, vuoi riuscirci a tutti i costi e smetti così? Prima non metti il dito sul citofono, poi ti dicono di no e allora te ne vai?
Insomma, l’ho cazziato un po’ e dopo un certo tempo lo risento:
- Allora, come va? Sei riuscito a entrare in qualche studio?
- Sì, sono riuscito a entrare! Ho potuto assistere a un turno.
- Bene! Hai chiesto di poter assistere a un altro turno, mentre eri dentro?
- No, sai, non volevo dare fastidio…
- Ma sei una testa di… microfono! Dovevi chiedere, avevi la possibilità, ti sei inserito, chiedi al direttore, magari dice di no, però almeno hai chiesto!
Altro cazziatone… dopo un po’ lo sento:
- Come va? Ecc ecc
- Bene, adesso sto frequentando un po’ di più, forse sono anche entrato nelle simpatie di quella direttrice.
- Oh, bene!
- Sai, mi ha invitato anche a pranzo tra il primo e secondo turno…
- Bene e sei andato?
- No, perché avevo il panino, non sono andato.
- Ma sei una testa di… microfono! Il panino te lo tieni per la colazione, la merenda, quello che vuoi, ma vai e fai conoscenza, devi diventare amico, farti conoscere, magari le paghi il pranzo, che ne so, fai qualcosa, testa di microfono che non sei altro!
- Va bene…
Insomma, è andato avanti così, a forza di cazziatoni, poi diciamo che ho perso un po’ di vista che cosa stesse facendo questa testa di microfono.
Devo dire che, ripensandoci, mi fa un po’ tenerezza, perché capisco che cosa vuol dire avere paura di ricevere un no, avere paura di disturbare, avere paura di intromettersi, avere paura anche che… qualcuno rovini il tuo sogno, arrivi lì, aprono le porte, buttano i petali per terra:
“Era proprio te che aspettavo, testa di microfono che non sei altro! Meno male che sei arrivato tu, Walter, testa di microfono“.
Non fare i miei stessi errori: studia, impara e poi datti da fare!