(qui la prima parte) Nella Sala di Doppiaggio, pochi possono testimoniare come i tomi degli umili et laboriosi Adattatori Dialoghisti arrivino sull’altare del leggio. Spesso i passaggi e i cammini sono così fantasiosi e oscuri che spesso molti hanno giurato di veder direttamente materializzato l’adattamento nell’Oscura:

Sala di doppiaggio

sacra sala doppiaggio

Ai piedi di codesto leggio, contenuto nella Reale Sala di Doppiaggio si alternano Madonne e Messeri. Spesso le “Madonne” sono invocate in abbondanza, come a indicare un legame continuo tra il lavoro artistico e l’esperienza mistica.

Cavalieri dalle lingue affilate si alternano, rimirando immagini vacue e ripetute nell’oscurità. Con strenuo appoggio diaframmatico emettono le proprie onde sonore verso la bacchetta magica che amplificherà ogni sussurro: lo microfono.

Solo una piccola luce illumina i loro passi e il loro verbo. Ma ad ogni battuta, vergata col sangue dall’Adattator Cortese due giudici, forti e tremendi, permetteranno il proseguir o il cessar dell’Operazione.

Uno primo giudice, dello più grande e riverito, è Assistente, che con occhio di falco e pazienza certosina, esamina nel tempo la sincronicità, in modo che tempo e frequenze combacino alla perfezione, quasi un’alchimia della moderna fisica. Maestro eccelso dell’inganno spesso accompagna spalla contro spalla nella Camera della Sala di Doppiaggio, e istruisce l’Attor principe, sul giusto percorso da seguire per poter seguitare l’inganno.

Se l’incantesimo pronunciato, nella Sala di Doppiaggio supera la prima et terribile prova, allora è il Grande Direttore che facendo giungere la propria voce da un luogo lontano, quasi a rimarcare la propria divina presenza e intangibilità, incoraggia, indirizza e dirige il doppiator errante.

magia

Queste forze se ben congegniate e organizzate, creano una risonanza altissima che eleva le parole scritte dal Dialoghista a nuova forma. Una risonanza artistica, (malefica a detta di molti puristi e traditrice a detta di pochi stolti massacra-testiculos), prende forma, battuta dopo battuta. Questo produce l’Incanto Magno, mutando una lingua, in altra a noi cara et comprensibile. Altri figuri ancor più nell’ombra, come schiavi silenziosi e solleciti sistemano e imbellettano onde e suoni.

Il tapino adattatore intanto, assisterà a questa Opera con le lacrime agli occhi e nodo alla gola,  in un angolo al di fuori della Sala di Doppiaggio (perché impuro e quindi indegno), quasi incredulo, sapendo che ogni volta che qualche viandante vedrà le gesta da Lui Adattate, quando Grandi schermi proietteranno le immagini a lui tanto care, ne trarrà profitto e le sue gesta riecheggeranno nell’eternità della SIAE (… o perlomeno finché non fallirà il suo Regno).