Bentornati Cagnoni Maledetti nel blog dove si parla di voce, doppiaggio, adattamento dialoghi, di comunicazione.
Ora voglio farti una domanda:
Hai mai notato in un doppiaggio una voce caratterizzata che cambia nel tempo?
Prima di tutto, cos’è una voce caratterizzata? Non è la la voce che utilizzo normalmente, diciamo così, ma è proprio quella voce che ti dicono: “Fai il doppiatore? Fammi le vocine!”
Inteso non sono solo le vocine leggere, ma potrebbero essere anche quelle più grosse. Insomma, tutte queste voci da cartone animato, ovvero non quelle normali nel range del parlato standard.
Hai mai notato che un personaggio nel tempo varia lievemente voce? Non sto parlando di cambi di doppiatore o di doppiatrice, ma della stessa caratterizzazione.
Adesso hai capito cosa significa? Una “vocina” che varia nel tempo.
Ci sono doppiatori che hanno già dei loro cavalli di battaglia, magari persone che anche a scuola facevano le vocine e, quindi, quando devono utilizzare una voce particolare, vanno già sul sicuro e utilizzano quella voce che magari è un’imitazione di altri doppiaggi, di altri personaggi.
Quindi questi doppiatori hanno già delle voci standard, delle vocine standard, diciamo così.
Questo è fantastico, perché avere già dei riferimenti vocali e propriocettivi solidi significa, per la voce, non sforzarsi particolarmente, vuol dire entrare in dei binari che sono già sicuri, hanno un loro percorso, quindi non mi sforzerò particolarmente per fare quella voce.
Ma non sempre quella voce, quel cavallo di battaglia è adatto per quel campo di battaglia!
Ok, evitiamo i termini un po’ guerrafondai. Quindi sarà richiesta una voce che si discosterà da quei binari, da quello stampo e proprio in queste occasioni succedono i fastidi maggiori, le difficoltà e gli sforzi vocali maggiori, perché in automatico si tenderà a ritornare verso quei binari.
Abbiamo detto molti hanno quelle comodità, quelle propriocezioni che ci sono comode e che fanno andare il nostro organismo in automatico. Ma non è ciò che ci viene richiesto stavolta dal direttore per il personaggio che dovremmo andare a doppiare? Cosa fare?
Dovremmo creare una varietà di binari paralleli, insomma, che si avvicinino a quello che per noi è il nostro punto forte. Quindi abbiamo tre modi per modificare la voce (o evitare di farlo):
- Usiamo il nostro cavallo di battaglia, quello che useremo sempre e lo proporremo senza alcuna variazione, senza discostarci mai da questi standard stilistici (e speriamo che vada bene).
- Ogni volta dovremo ricreare il personaggio. Quindi: “Ah aspetta, era leggermente più nasale, era leggermente più basso, era leggermente più così o cosa”. In questo caso ci sarà d’aiuto avere un riferimento audio e il fonico è lì per questo, ce lo fornisce lo studio, e ci dirà “Guarda, tre settimane fa/sei mesi fa/quando si è conclusa la serie precedente, stavi facendo questa voce. Ascoltala Provala”. “No, era un po’ diversa, era un po’ più bassa… Riprova adesso. No, era un po’ più nasale, riprova. Adesso è perfetta, uguale a quella di sei mesi fa” Ora devi mantenerla almeno per questo turno, cioè per queste tre ore. Vedi che non è sempre così semplice? Perché se non è un automatismo o se non è una voce comoda, allora ricreare e mantenere quella voce diventa un po’ complicato. E stiamo parlando solo dell’aspetto vocale, non stai ancora recitando e andando a sync.
- Il metodo che insegno io, ad esempio nel mio Corso di Caratterizzazione.
Il primo corso in Italia che ti insegna queste cose. Devi crearti una scala di valori vocali e in base a quella scala di valori, saprai quale intensità dare alle varie strutture pneumo, fono articolo-risonanziali, che entrano in gioco quando fai le vocine. Questo ti sarà essenziale per modificare la voce.
Quindi il mio consiglio è: non focalizzarti su delle voci e basta, ma esplora al meglio ciò che ogni struttura, in particolar modo quelle risonanziali e sovraglottiche, ti può permettere di ottenere.
Una volta che avrai dato dei livelli alle varie strutture, bene, fissali, magari con delle immagini mentali, magari con dei riferimenti o anche attraverso l’ascolto di un audio del passato.
In questo modo saprai modificare la voce per ricreare più facilmente e velocemente in studio quello che avevi già fatto due settimane prima, dieci mesi prima o, alle volte, anche di più.
Continua a seguirmi per perderti delle belle occasioni per migliorare la tua voce. Perché… tu usi al meglio la tua voce?