Vicono alla macchinetta dello studio di doppiaggio:

Doppiatore – Posso offrirti un caffè?
IO – No grazie, di solito non lo prendo. (Una leggera smorfia di disagio appare sul volto del mio interlocutore). Ma ti faccio compagnia volentieri.

In ogni studio di doppiaggio c’è una macchinetta del caffè! Per fortuna non amo molto il caffè, altrimenti avrei dei periodi di astinenza e altri di overdose di caffeina.

Non dirigendo sempre, ma alternandolo il lavoro di doppiaggio al leggio a quello da casa come adattatore dialoghista, vi sono periodi nei quali tutti mi offrono qualcosa (quando dirigo) e altri (quando non dirigo) dove se per caso dimentico la chiavetta del distributore automatico a casa, rischio di morire di sete!

Doppiatore- Noi non siamo amici su FB vero?
IO – (Imbarazzato) Non saprei.

Doppiatore– Ah forse non ti ricordi di me il mio nick è CuccioloLanguido! =__=’
IO – Ora ricordo certo. (Con aria assorta cerco nei ricordi e rammento la valanga di MI PIACE messi da CuccioloLanguido negli ultimi giorni)

Doppiatore– Che cosa stai dirigendo?
IO – Un cartone animato ma sono praticamente alle ultime puntate!

Con un sorriso interessato e una mossa fulminea tipo ninja,

il doppiatore sparisce dalla mia visuale

e lo ritrovo qualche secondo dopo sulla traiettoria del collega doppiatore/direttore appena uscito dallo studio di doppiaggio, che sta arrivando alla macchinetta.

Evidentemente non ero più interessante. 🙁

Tutti gli esseri umani sperano che la gentilezza dimostrata nei propri confronti sia autentica e disinteressata, ma spesso non è così, purtroppo.

Attenzione non sto facendo del vittimismo, le angherie di alcuni direttori di doppiaggio sulle attrici rasentano il becero, però, per favore, cerchiamo di recitare quando è il momento!lecchino nello studio di doppiaggio

In fondo il lavoro dell’attore nello studio di doppiaggio è quello di decostruire, smontare, portare alla semplicità.

Ecco, propongo che si faccia anche nei rapporti umani, nelle sale di doppiaggio, ovviamente in maniera educata e gentile. Forse è per questo che con alcuni colleghi attori parlo pochissimo, li stimo molto artisticamente, ma non li inviterei mai a cena a casa mia, preferisco vederli in sala di doppiaggio.

Ho bisogno di sentire una vicinanza di spirito. Ummm questo post sta diventando troppo romantico…

Ok a me il caffè non piace, ma se proprio devo lo preferisco lungo e “sincero”. 😉