Il doppiaggio perfetto non esiste. Perché non esiste il doppiatore perfetto.
Hanno ragione quelli che dicono che questo blog è come le frasi dei cioccolatini. In passato forse ho reso il doppiaggio troppo romantico e melenso. E’ vero, ho scritto tanti suggerimenti e spunti legati alla professione del doppiatore. Spesso ho accennato alle doti che deve avere un attore o il direttore, come deve essere il doppiaggio, eppure…ci sono cascato anch’io!
In un vecchio post ho parlato del doppiatore svogliato e scostante che non collabora con il direttore di doppiaggio per raggiungere l’obiettivo comune.
Ebbene, lo ammetto, l’altro giorno quel doppiatore idiota sono stato io!
Mi sono comportato male
durante il doppiaggio di un telefilm.
Ovviamente devo anche esporre le mie attenuanti, ho sbagliato è vero, ma il mio avvocato interiore pretende la sua arringa:
« Gentile Giudice, il mio cliente Walter Rivetti ammette di essersi comportato come doppiatore, in maniera scostante, poco collaborativa e simpatica… in pratica un vero stronzo»
– Ehm avvocato le ricordo che dovrebbe prendere le mie difese, non le sembra di esagerare?
«(SUSS) E’ tutto sotto controllo! / Nonostante ciò, in qualità di doppiatore professionista ha portato a termine il doppiaggio e i suoi turni con precisione, rispettando i tempi e portando un valore aggiunto alla serie. Serie di cui è stato direttore di doppiaggio in passato, nonché adattatore dialoghista di alcune puntate!! Sottolineo questi aspetti per far capire quanto il mio assistito conosca a fondo il prodotto, oltre al personaggio che già interpretava in passato.
– Bravo! Continui così!! Li faccia a pezzi!!
“E’ quindi normale che la nuova visione del direttore di doppiaggio, spesso in antitesi con il doppiaggio primigenio e con diverse esigenze abbia portato il mio doppiatore-assistito ad un certo «fastidio». Sentimento che ha contenuto, e forse per questo si è manifestato in maniera ancor più tagliente, e che ha mediato, cercando di prendere il meglio dei suggerimenti.
Capite perciò, vostro onore, la difficoltà nel dover cancellare dei presupposti artistici e stilistici, per impiantarne altri (discutibili). Perciò dopo aver elencato le attenuanti per il mio cliente suggerisco… che venga condannato alla pena adeguata ad un doppiatore: la mordacchia»
– Idiota di un avvocato! 🙁
Insomma mi scuso pubblicamente con il direttore di doppiaggio per il mio comportamento, pur rimanendo dubbioso sulla piega data al prodotto. Il doppiaggio alle volte è questione di punti di vista. Faccio pubblica ammenda e cercherò, come doppiatore, di essere meno permaloso e scostante.
Credo profondamente che il doppiaggio sia la collaborazione e l’unione di tutte le competenze professionali che frequentano la sala di doppiaggio.
Mi impegnerò a non ricadere in questo fastidioso comportamento. Giurin giuretto.
Ma prima di tutto cambierò avvocato!