Il doppiaggio è un’illusione sonora, dall’inizio alla fine. Tutto il processo è un inganno (un bell’inganno), un po’ come gli spettacoli di illusionismo. Persone che parlano con la voce di un altro, in una lingua diversa, doppiato da persone con un’età diversa.
Per doppiare i bambini, però, le cose si complicano.
In molti casi, le voci dei bambini sono doppiate in italiano da attrici adulte (più raramente attori, anche se South Park è una felice eccezione) che modificano la propria voce, la rendono più leggera e infantile.
Ma non sempre la voce di un adulto, riesce a riproporre le sonorità e soprattutto la freschezza di intenzioni, che un bambino può proporre.
Sempre più spesso i clienti chiedono che vengano adoperati dei “veri” bambini. Ma non è così semplice.
Ti stai chiedendo perché sia difficile trovare doppiatori bambini? Perché il doppiatore, adulto o no, è prima di tutto un attore!
Allora non esistono doppiatori bambini?
Sì, esistono ma stavolta devo spezzare una lancia nei confronti dei doppiatori bambini “figli di” qualche doppiatore o doppiatrice. Perché?
- vivono già in un clima familiare che favorisce il loro lato artistico
- assimilano fin dalla nascita la dizione corretta (o almeno riescono a riconoscerne i suoni)
- magari avranno assistito a un turno di mamma o papà, quindi l’ambiente della sala e il microfono non li intimidiscono e rispettano il clima di lavoro e le varie figure presenti: direttore, fonico, assistente, ecc
- i genitori sono già lì, quindi non devono assentarsi dal lavoro per accompagnare i bambini nei vari studi (come sappiamo ci vuole molta dedizione e costanza per farsi notare e poi scegliere ai casting)
- fanno perdere meno tempo alla produzione perché, solitamente, per i motivi che ho elencato, sono più “professionali” fin da piccoli.
Ma perché non si usa il figlio dell’avvocato o del mio vicino di casa?
Semplicemente perché non si è mai presentato in uno studio, non sa come funziona il doppiaggio, non pensa nemmeno che possa esistere una cosa simile e soprattutto… non gliene frega niente. (Quindi perché obbligarlo?)
Allora c’è da chiedersi: ha senso far fare un corso di doppiaggio per bambini a mio figlio o figlia?
Sì, perché questi corsi, intercettano proprio quegli aspetti ed esigenze che ho presentato poco sopra. Non è garantito che il bambino lavorerà e diventerà una star del doppiaggio. Ma da genitore, prenderei in considerazione i corsi di doppiaggio per bambini, perché includono sempre, com’è giusto che sia, dei corsi di recitazione che, qualunque sarà il percorso del bambino, lo aiuterà a parlare meglio, a sentirsi più sicuro di sé anche durante le interrogazioni a scuola, a capire come comunicare al meglio, ecc.
Il mio consiglio, quindi, è di far seguire al bambino o alla bambina un corso di doppiaggio per bambini. Senza la pretesa né la pressione che debba a tutti i costi diventare uno dei pochi doppiatori bambini, ma con lo scopo principale di divertirsi. Perché è qualcosa che desidera personalmente, non un’imposizione dei genitori. Poi se un giorno diverrà un lavoro, ben venga, anche perché prima si comincia, più tutto diventa naturale e facile! Questo non vale solo per il doppiaggio, ma per qualunque cosa!
Qualunque sia la tua età, se t’interessa il mondo del doppiaggio e della recitazione, avere la dizione corretta è una caratteristica imprescindibile.
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