Gli attori sono “cugini” dei musicisti e dei ballerini ma diversamente da costoro, gli attori sono dei cugini pigri. E devo ammettere che questa cosa mi ha sempre lasciato parecchio perplesso.
Non so se vi è mai capitato di frequentare un musicista professionista o di passare vicino a un conservatorio di Musica. Probabilmente sentirete un’accozzaglia cacofonica di scale ascendenti e discendenti. Sono i musicisti che si preparano attraverso “banalissimi” esercizi. Per non parlare dei cantanti lirici che diversamente da molti attori (lo so che tu non fai parte dei pigri) accordano la propria voce con dedizione e attenzione.
Nel mondo della recitazione spesso serpeggia questa idea…
“più sono bravo, meno bisogno ho di prepararmi!”
Quindi secondo questa logica, Pavarotti (che concorderai con me, qualcosina ne sapeva di canto) non avrebbe dovuto prepararsi, esercitarsi e riscaldarsi, invece , senti qui.
Me lo immagino, dopo essere andato allo stadio a tifare per la propria squadra arrivare a teatro, cambiarsi e iniziare la Tosca (!!!)
Per non parlare dei ballerini! Recitavo vicino ad una scuola di danza, e quando ci incontravamo al bar… usavano l’appoggio del bancone per attorcigliarsi le gambe in plié 🙂
Cosa ben diversa e quasi da ritenere disdicevole è il riscaldamento vocale degli attori. Non solo il riscaldamento, ma tutti quegli esercizi che dovrebbero far parte della cassetta degli attrezzi di tutti gli attori professionisti: articolazione, risuonatori, defaticamento ecc ecc..
Addirittura succede che questi esercizi vengono visti dagli altri attori in maniera curiosa, a volte beffarda, con il pensiero che sminuiscano l’attore “vocalizzante”.
Eppure utilizziamo le corde vocali, la laringe, l’apparato fonoarticolatorio in modo intenso. E’ un sistema che ha bisogno di essere tenuto in gran cura! Difficilmente sento attori, doppiatori, prepararsi con dei vocalizzi oppure con degli esercizi di riscaldamento articolatorio, prima di entrare in sala.
Alcune volte è capitato e in quei casi alcuni colleghi hanno abbozzato un sorriso se non addirittura scherzato con frasi del tipo:
“Perché hai bisogno di riscaldamento per poter parlare? Non parli già durante la giornata?”
oppure
“Ahahah fai riscaldamento per l’articolazione… quindi non hai articolazione!”
Insomma una sorta di bullismo tra attori.
E’ anche poco utilizzato il defaticamento dopo un turno di doppiaggio. “La voce è così e me la tengo”.
Poi c’è tutta una serie di scuse o di alibi che vengono accampati dai professionisti della voce:
- se la voce è un po’ sporca, allora la scusa è: beh così è più naturale
- oppure un’articolazione non ancora buona: la gente di solito non è che pronuncia perfettamente tutte le parole.
Per non parlare al consueto siparietto:
al primo turno “eh scusa ma è mattina devo ancora carburare” peccato che subito dopo pranzo… “eh scusa ho appena mangiato ho ancora il pranzo sullo stomaco e mi ha impastato un po’ la bocca”… e al terzo turno… “eh scusa è il terzo turno sono un po’ stanco”
In un modo o nell’altro c’è sempre una scusa per non essersi preso cura della propria voce, del proprio strumento… e della propria professionalità.
Con questo articolo intendo suggerire a tutti i colleghi a tutti gli aspiranti attori, doppiatori di prendere esempio: dai bravi musicisti, dai bravi ballerini, dai bravi cantanti e dai bravi sportivi, che giornalmente eseguono i loro esercizi per poter essere sempre al meglio.
Adesso starai pensando: “però Tizio e Caio che sono dei miti non li ho mai visti riscaldarsi!”.
Ok! Va bene fai come loro, usa le eccezioni come modello di normalità, ma poi non ti lamentare 😉
Mi piacerebbe che anche tra gli attori passasse il concetto che la normalità, è avere rispetto per la propria voce e… per il pubblico.