Dirigere i doppiatori non è facile. Come ho già spiegato in un altro post è davvero un mestiere delicato, che abbina le doti artistiche a quelle psicologiche e a quelle organizzative. Dato che ho intenzione di migliorare e il margine di miglioramento è sicuramente molto ampio… osservo. Guardo i direttori di doppiaggio più bravi di me o con magari più esperienza. E ho notato una tipologia di comportamento che volevo portare in evidenza. Sia chiaro non voglio passare per sputasentenze, anzi ora riconosco di essere rientrato anch’io in questa categoria in determinate occasioni, voglio solamente farti capire che i doppiatori e il direttore di doppiaggio devono sempre lavorare in equipe, in tutti i sensi!

Ora ti sottopongo il caso e poi tu, vedrai intorno a te diversi esempi.

Un attore è diretto in maniera moto rigorosa, gli aspetti più tecnici sono assolutamente sotto controllo, le battute vengono fatte e rifatte diverse volte, in alcuni casi solo per l’idea di “famone n’artra”.

Poi con altri doppiatori si sorvola su molte cose. La stessa attenzione che veniva prestata al primo non viene applicata al secondo. C’è una sorta di sudditanza psicologica. I direttori che non si piegano a queste condizioni hanno davvero il polso della situazione.

E credimi, se non è facile gestire delle persone, è ancora più complicato dirigere degli attori.

Parlando con una mia amica psicologa abbiamo portato a galla le ragioni che spesso inducono un direttore ad usare due pesi e due misure.

Direttore vs Doppiatori

Doppiatori

Differenza di età. Quando l’attore è molto più grande del direttore, subentra un giusto rispetto e spesso si lasciano passere cose che non si sarebbero accettate da un coetaneo.

Carisma/bravura. Quando bisogna dirigere doppiatori con un carisma molto forte e con una sensibilità superiore a quella del direttore stesso, si rischia di passare al lavoro frettoloso.

Carattere. Quando si dirige un attore bizzoso, controverso e polemico, spesso per evitare di scontrarsi continuamente, o per portare a casa il turno si sorvola su alcuni aspetti.

Fretta. Quando ci si rende conto di non avere più molto tempo a disposizione per chiudere il prodotto e rimanere dei tempi, si tende a correre un po’ e a sorvolare su battute che nei primissimi turni erano più curate. (Ovviamente non si giustifica la fretta in un lavoro delicato come il doppiaggio, ma nella realtà succede!)

Conoscenza. Su questo punto mi piacerebbe scrivere un post a parte. Alcuni direttori hanno le battute in testa. Come diceva Guzzanti in uno sketch “hanno già la sentenza in testa”. Bisogna recitare le battute solamente come l’hanno pensata loro. Lavorando con colleghi conosciuti sanno già cosa otterranno, lavorando con doppiatori sconosciuti, può capitare di non rispecchiarsi nel modo di dire determinate frasi (seppure artisticamente corrette).

Questi sono alcuni dei macro punti che portano ad una valutazione diversa e ad adottare due pesi e due misure nella direzione di un attore, e dato che questo blog lo uso per migliorare me stesso, per obbligarmi ad analizzare quello che faccio e che vedo intorno a me, ci tengo a ribadire che in questo post non c’è alcun atteggiamento di riprova sociale o di alterigia da parte mia nei confronti di colleghi (tanto non ci credi, vero?) 😉