Sei un libero professionista, doppiatore o dialoghista? Allora ti consiglio di leggere questa seconda parte dell’intervista con il fiscalista Marco Pecora, se ti sei perso la prima parte, la trovi qui.
- Lo studio non mi ha ancora pagato. Cosa devo fare con il versamento dell’IVA?
Se siamo contribuenti minimi non importa aver emesso anche fosse una parcella di 15.000 euro, poiché le nostre prestazioni non sono soggette ad IVA e conta solo quando incassiamo una parcella.
Altra cosa se, come libero professionista, non rientro tra i contribuenti minimi, la soluzione è quella di emettere un’avviso di parcella. Quest’ultimo NON è valido ai fini fiscali, quindi il committente che lo riceve non può detrarsi l’iva e nemmeno dedursi il costo. Una volta che vi avrà pagato, voi emetterete una parcella facendo riferimento al numero di avviso di parcella che avete emesso in precedenza. ATTENZIONE, l’avviso di parcella deve contenere specifiche caratteristiche. Non è sufficiente cambiare il nome da parcella ad avviso di parcella!
PS: con la fatturazione elettronica molto probabilmente non sarà possibile inviare gli avvisi di parcella. A tal proposito, riceveremo maggiori ragguagli dall’agenzia delle entrate.
- Ci sono dei codici particolari per aprire la P.I. come doppiatore o dialoghista? Il mio commercialista non li trova.
Così come la gestione dell’agricoltore, del mondo del terzo settore (associazioni) delle agenzie di viaggio, della vendita di beni usati etc… anche la gestione del mondo ENPALS presuppone una gestione puntuale e specifica della contabilità indipendentemente dal regime contabile usato (forfettari o semplificati). La scelta dei codici ateco è già essa stessa il primo step, poiché non vi è uno specifico codice ATECO. Ricordo che i codici ateco italiani sono fermi al 2007! Già solo il blogger, la vendita di pubblicità (banner etc) non sono desumibili di primo acchito facendo una semplice ricerca.
Cosa più importante sulla quale molti si arenano, è anche la gestione anche contemporanea della doppia contribuzione INPS ed ENPALS che il medesimo libero professionista può generare durante il medesimo anno solare. Occorre anche capire se il dialoghista è anche doppiatore, fonico etc. Perché potrebbe essere necessario avere vari codici ateco e individuare quello principale e cosa più importante suddividere in vari sezionali le diverse nature delle prestazioni. Il doppiatore può essere assimilato per esempio all’attore. Anche le diverse aliquote iva incidono o addirittura l’esclusione nel caso degli adattatori dialoghisti.
- Cosa posso scaricare dalle tasse?
Se sono un contribuente minimo (regime forfettario) NON posso dedurre nulla! Solo i contributi siano essi INPS o ENPALS che verso (con il principio di cassa).
Se invece non sono un contribuente minimo allora vige il concetto di INERENZA. Per esempio, sono un doppiatore, compro un microfono e mi faccio regolarmente rilasciare la fattura (intestata quindi anche alla mia partita iva) allora quel costo è deducibile dalla mia base imponibile.
Ma lo stesso oggetto acquistato da chi per esempio svolge un’altra attività, potrebbe non essere deducibile.
C’è una domanda da farsi:
Voglio acquistare un determinato oggetto o servizio, ma posso utilizzarlo svolgendo la mia attività?
La cancelleria sì, il computer sì, ma una macchina fotografica per esempio per un fotografo sì, ma per un doppiatore potrebbe non essere deducibile. Quindi NON conta avere in mano una fattura regolarmente rilasciata, piuttosto occorre chiedersi se tale acquisto viene utilizzato e in che modo nel corso della mia attività. Noi siamo bravi a far dei voli pindarici per giustificare alcuni acquisti, ma poi occorre anche poterne sostenere le ragioni “oggettive” in caso di controllo.
- Quanto mi costa aprire la Partita IVA?
Se il libero professionista decide di recarsi autonomamente in agenzia delle entrate per aprire la partita iva, non sostiene alcun costo di apertura.
Se intende ricorrere a un intermediario, ad esempio Fiscalista/Tributarista, come nel caso del sottoscritto, il costo si aggira intorno ai 70€ + iva (tale costo comprende anche un’analisi puntuale sulla tipologia di codice da utilizzare e il regime contabile da applicare).
I costi in genere variano dai 60 ai 100 euro + iva.
- È obbligatoria l’iscrizione alla Camera di Commercio?
Intanto chiariamo una volta per tutte un concetto:
Nel campo delle partite iva ci sono solo due tipologie di reddito.
a) Reddito professionale
b) Redditi di impresa
Chiunque abbia il reddito professionale (libero professionista) può essere iscritto SOLO in agenzia delle entrate. (caso A).
Tutte le società, le ditte individuali (artigiano o commerciante) sono iscritti SIA in agenzia delle entrate (SOLO in telematico) che in camera di commercio (caso B).
Il codice ateco già ci indirizza per una scelta piuttosto che l’altra.
Esempio: sono una ditta individuale (cioè formata da una sola persona) e scelgo il codice ateco ad esempio quello dell’attore. Anche se facessi richiesta di iscrizione in camera di commercio NON verrebbe accettata la domanda, perché non è una attività svolta in forma di impresa, MA come libero professionista.
Ci sono delle figure invece che possono scegliere (in base alla convenienza contributiva). Ad esempio il fotografo può scegliere se ritenersi libero professionista o ditta individuale con reddito di impresa.
E’ una scelta che va fatta sapendo bene cosa porta una scelta piuttosto che l’altra.
- Devo emettere la fattura elettronica? Come faccio?
Dal 01/01/2019 la maggior parte del mondo “partita iva” dovrà emettere fatturazione elettronica e TUTTO il mondo partita iva dovrà poterla ricevere.
Detto questo, specifichiamo che, ad oggi, i contribuenti minimi non saranno obbligati ad emettere fattura elettronica (ciclo attivo), ma saranno obbligati a riceverla (ciclo passivo). Tutti noi stiamo ricevendo da ormai qualunque parte avvisi e proposte commerciali a riguardo con scontistiche di tutti i tipi.
Gli studi professionali si stanno attrezzando per garantire al meglio e con maggiore semplicità, per i clienti. Il trapasso al nuovo sistema che di fatto semplificherà, a regime, lo scambio di tale documentazione.
La via più semplice sarebbe quella di utilizzare gli strumenti e i mezzi dello studio contabile che vi segue. Questo perché vi fornirà una sorta di finestra sul proprio sistema contabile dal quale potrete autonomamente con pochi semplici click emettere una fattura, confermarla, avvisare il fiscalista dopo la conferma della singola fattura ed effettuare così l’invio senza software particolari.
L’accedere alla piattaforma contabile di chi vi segue o vi seguirà, ha come vantaggio in primis che già conosce la vostra situazione e soprattuto che vi trovereste anche già le anagrafiche dei vs clienti già caricate e le casistiche iva da voi normalmente utilizzate. Sempre sotto la sua supervisione e permetterebbe anche un vantaggio a chi vi segue di ritrovarsi in contabilità la vs fattura già caricata.
Anche il ciclo passivo (quindi le fatture che ricevete in occasione degli acquisti), possono essere gestite con pochi click dal programma di contabilità di chi vi segue.
In caso contrario, dovreste occuparvi voi stessi dell’archiviazione, della ricezione di tutta la documentazione e dell’invio al vostro fiscalista di dette fatture. Queste ultime quindi farebbero due giri diversi con perdita di tempo.
Certo, tutto ciò ha un costo, ma in un’ottica di lungimiranza, in mia opinione è un vantaggio che può essere sfruttato sia dal professionista che vi segue sia vostro. Utilizzando anche l’aiuto e l’assistenza diretta di chi ha in carico la vostra contabilità.
Nel prossimo articolo tratteremo nello specifico la fatturazione elettronica, la gestione separata INPS e il cassetto fiscale.