Con questo articolo ho deciso di rispondere ad alcune domande che prima o poi si pone o mi pone un aspirante adattatore dialoghista che magari bazzica già nel mondo della traduzione per il doppiaggio e non: lavoro dopo aver imparato il mestiere?
Inizio col dire che in questo momento il lavoro non manca, perché sistemi come Netflix, Sky o altre piattaforme on demand propongono ai loro abbonati un catalogo amplissimo di prodotti (telefilm, documentari, ecc) che vanno adattatati e successivamente doppiati, quindi diciamo che il lavoro c’è.
Ma questa è una garanzia che dopo esserti formato… lavorerai? NO perché, come sempre, dipende!
Inoltre molte persone mi chiedono se dopo aver applicato i miei insegnamenti, alla fine del corso per diventare adattatore dialoghista, il lavoro ci sarà anche per loro e potranno iniziare a guadagnare.
Quello che posso dire è che il mio corso è il primo corso di adattamento dialoghi online in Italia e il mio obiettivo è formarti per lavorare.
Sono orgoglioso di poter dire che il corso funziona e trasmette le competenze necessarie per lavorare. Infatti alcuni allievi hanno iniziato ad adattare.
Magari inizialmente qualche documentario, per poi passare a qualche cartone… e anche a film!!! (Grande gioia)
Non posso dire, per onestà, che tutti quelli che comprano il corso, cominciano a lavorare e a occuparsi della traduzione per il doppiaggio.
Dipende dall’abilità, dalle capacità di ognuno. Quindi potenzialmente potrai iniziare a lavorare, ma l’impegno che ci metti nel seguire e applicare il corso non lo posso sapere e ogni persona è diversa. Dipende da te!
Molti sottovalutano l’impegno che richiede adattare per esempio un cartone animato, hai mai pensato che adattare 20 minuti di cartone animato equivale a una giornata di lavoro (quasi senza pause) come minimo? Ribadisco anche qui sotto una luce diversa:
L’ADATTAMENTO DEI DIALOGHI
NON
E’ UNA TRADUZIONE
Certo, i vantaggi del mestiere di adattatore dialoghista ci sono e sono evidenti: lavori da casa, ti gestisci il tempo, è una grande soddisfazione rendere al meglio in italiano un prodotto straniero, ecc… tutto dipende da quanto è forte la tua motivazione.
“Voglio diventare adattatore dialoghista, è il lavoro che fa per me”. Se questo è il tuo mantra, allora devi fare di tutto per realizzare il tuo sogno e anche gli ostacoli che inevitabilmente incontrerai diverranno molto più facili da affrontare!
Detto questo… ti consiglio di frequentare il mio corso SOLO se vorrai dedicartici. Non ci sono dialoghisti part-time, o a tempo perso. Scordatelo! Non comprare il mio corso. (Il webmaster mi dice che puoi comprarlo lo stesso :-p)
In altri articoli ti parlerò di altre insidie e difficoltà del mestiere.
Magari potrebbe capitarti che non ti paghino per il lavoro che hai fatto, sembra impossibile ma a volte accade, ne ho parlato in questo articolo.
Nel corso ti spiego anche come evitare e prevenire certe situazioni, per fortuna poco frequenti nel mondo della traduzione per il doppiaggio e non solo.
Però, come in tutti i mestieri, è sbagliato, anzi vietato, improvvisare, anche perché rapidamente ti bruceresti il mercato, le voci corrono e rischieresti di non trovare più studi disposti a darti un copione da adattare se dimostri di non essere all’altezza!
Non scherzo. Se il copione va bene, hai fatto il tuo dovere… se crei problemi in sala… sei cancellato.
Prima di fare un corso vero e proprio (se vuoi saperne di più sul mio, clicca qui) per diventare adattatore dialoghista, scegli dei film che ami e che conosci già bene, questo perché rivederai le scene più volte. Stavolta però guardali in originale e concentrati sui labiali, immaginando cosa avresti messo tu, mantenendo il senso di quello che viene detto, come ho già detto non è una semplice traduzione. Non basterà guardare la scena una sola volta!
Ti sembra facile? Magari hai un buon orecchio, ma se sei giunto fino alla fine di questo articolo… il tuo percorso per diventare adattatore dialoghista è appena iniziato!
Nel momento in cui sto scrivando questo articolo siamo alle porte dell’estate. Il momento durante il quale tutto si ferma. Le persone pigre incrociano le braccia sotto l’ombrellone per poi svegliarsi a settembre dopo aver rimandato ogni cosa e riprendere a lamentarsi della propria condizione.
Usa l’estate in maniera costruttiva e FORMATI!
Usa questi mesi per crearti una preparazione solida, mentre gli altri vivacchiano.
Il tempo c’è… la voglia e la determinazione metticela tu! Altrimenti rimanda a settembre…